Wafa Ali Mustafa (Siria) – Giornalista e attivista siriana in esilio a Berlino, ogni giorno, attraverso i social Wafa Ali Mustafa racconta della sua attività giornalistica e della sua lotta per il riconoscimento delle violazioni dei diritti umani compiute dal governo siriano. Dal 2013, anno dell’arresto del padre Ali Mustafa, Wafa si batte in prima linea per la liberazione dei detenuti del regime di Assad, chiedendo la pubblicazione dei nomi e dei luoghi dove si trovano tutti i prigionieri politici catturati dal regime siriano e spesso spariti nel nulla. Mustafa si batte anche per il riconoscimento internazionale del diritto d’asilo per i rifugiati siriani e contro la normalizzazione delle relazioni con il regime di Assad.
Alexander Nevzorov (Russia) è un giornalista televisivo, regista ed ex membro del parlamento russo. Primo giornalista russo ad essere incriminato in base alle nuove norme bavaglio di Mosca, Alexander Glebovich Nevzorov rischia fino a 15 anni di reclusione per aver pubblicato informazioni sui bombardamenti dell’esercito russo sull’ospedale per la maternità a Mariupol. Rimasto in patria per far sentire la sua voce di dissenso, Nevzorov ha affermato che “il regime di Vladimir Putin non risparmierà nessuno e che qualsiasi tentativo di comprendere la guerra criminale in Ucraina finirà in prigione”.
Waad- al-Kateab (Siria) – Inclusa dal “Time” nella lista delle 100 donne più influenti del 2020, è una giornalista e regista siriana. Dal 2011 è cronista della sanguinosa guerra civile di cui racconta sul canale di informazione inglese Channel 4. Il suo film “For Sama” le è valso, tra gli altri, l’œil d’or per il miglior documentario al Festival di Cannes e il British Academy of Film and Television nel 2019, oltre alla candidatura al premio Oscar nel 2020. Il documentario è dedicato alla figlia e racconta la Resistenza siriana, culminata con il sanguinoso assedio di Aleppo del 2016.
Oksana Chelysheva (Russia) è giornalista e attivista per i diritti umani. Dal 2003 si occupa della situazione nel Caucaso settentrionale, in qualità di direttrice dell’Agenzia d’informazione russo-cecena fondata dalla Società dell’amicizia russo-cecena: dopo che l’organizzazione è stata bandita in Russia, vittima della legislazione anti-estremista, Oksana Chelysheva ha trasferito l’entità legale della Società dell’amicizia russo-cecena in Finlandia e qui è stata costretta a rimanere in esilio dal 2008 a causa delle continue minacce. Oksana Chelysheva è autrice del libro “Sono stato seguito per le strade” pubblicato in Finlandia da INTO nel 2013 e coautrice dello studio legale “Tribunale internazionale per la Cecenia” pubblicato nel 2009 da Sputnik Oy in Finlandia. Nel 2014, al Writers Unlimited Festival dell’Aia, le è stato conferito il prestigioso Oxfam Novib PEN Award for Freedom of Expression.
Olga Kurilenko (Ucraina) – Nata a Kharkiv, nella regione orientale dell’Ucraina, è giornalista e cronista per l’emittente locale della sua città. Da tre anni corrispondente per la televisione nazionale ucraina, è costretta a lasciare Kharkiv, sua città natale, pochi giorni dopo l’aggressione dell’esercito russo e l’inizio del conflitto.
Robinson Ambrose (Nigeria) – Giornalista nigeriano, rifugiato in Germania, collaboratore di “Mad – Mirror African Diaspora” un giornale online che fornisce informazioni sull’attuale situazione polita, governativa e di affari interni in Africa e in tutto il globo.
Farhad Bitani (Afghanistan) scrittore ed educatore afghano, fondatore del Global Afghan Forum (GAF), organizzazione no profit volta a creare progetti di formazione e crescita sociale in Afghanistan. Figlio di un importante generale dell’esercito, Bitani si arruola e prende parte alla missione ISAF. Nel 2011 , sopravvissuto miracolosamente ad un attentato di matrice talebana, Bitani decide di abbandonare la carriera militare, chiedendo e ottenendo asilo in Italia, dove da inizio ad un capillare lavoro di informazione e dialogo interreligioso e interculturale. Ha scritto “L’ultimo Lenzuolo Bianco”, una biografia dove racconta senza filtri la realtà della guerra nel suo paese, le violenze e l’evolversi del fondamentalismo islamico, e “Addio Kabul”, scritto insieme al giornalista Domenico Quirico.
Najeeb Farzad (Afghanistan) – scrittore, giornalista e attivista, direttore della Ong Asia Culture House e consulente dell’Afghan Human Rights Home. Oltre alle collaborazioni con le testate «Democracy Weekly» ed «Etillat Roz», ha scritto, tra gli altri, un libro di successo, Ghawghay eshiq, in italiano il titolo è “La mischia dell’amore”. Un testo di riferimento, negli anni della tentata transizione democratica dell’Afghanistan. Dal suo paese, dove rischiava la vita e la libertà, è riuscito a fuggire nel settembre del 2021 proprio mentre i talebani riprendevano il potere dopo il ritiro delle truppe americane,. Grazie ad un piccolo festival di letteratura indipendente prima e all’impegno dell’amministrazione di Pomigliano poi, Najeeb Farzad è riuscito a mettersi in salvo insieme alla sua famiglia e può portare avanti il suo impegno e la sua attività giornalistica.
Jean-Léonard Touadi (Congo) – politico, accademico, scrittore e giornalista italiano, originario della Repubblica del Congo. Docente all’Università di Bologna, all’Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ed ora all’Università di Roma La Sapienza nel corso di laurea “Global Humanities”. Autore di numerosi articoli e monografie sui temi dei rapporti Nord-Sud, dell’Africa, dell’immigrazione e dell’intercultura. Collabora con la storica rivista dei Padri Comboniani specializzata in questioni africane “Nigrizia”; ha scritto per la Rivista “Limes” e “Aspenia” su questioni riguardanti la storia, la geopolitica e l’economia africana.
Attualmente svolge l’attività di consulente internazionale presso la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura). In qualità di Special Coordinator of FAO Parliamentary Networks (Partnership and UN Collaboration Division) collabora con i Parlamenti dei paesei membri per il diritto al cibo, il contrasto alla fame e alla malnutrizione e il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibili (SDGs). È Presidente in carica del CRA-SGI (Centro Relazioni con l’Africa della Società Geografica Italiana.)
Aminata Kida (Mali) – attivista per i diritti delle persone di colore, esponente del movimento Liberare Roma, imprenditrice nel settore del turismo e giornalista per Vison Channel Africa. Nel 2018 è stata insultata e presa a pugni da una coppia di coniugi.
Mimmo Rubio (Napoli) – Giornalista campano sotto scorta da più di un anno dopo aver subito minacce di morte da parte del boss Giuseppe Monfregolo, seguite da una bomba fatta esplodere in piena notte sul balcone di casa. Curatore della pagina Facebook Arzano News, Mimmo Rubio ha segnalato l’allarmante crescita dei contagi da covid-19 nel mese di ottobre 2020 nel suo territorio e documentato con attenzione le proteste seguite alle restrizioni volte al contenimento dei contagi: proprio la sua attività giornalistica gli è costata minacce e fisiche e verbali che hanno portato all’assegnazione di una scorta.
Marilena Natale (Napoli) – è una giornalista e cronista che da anni è costretta a vivere sotto scorta a causa delle numerose minacce che ha subito da parte di esponenti del clan dei Casalesi dopo aver contribuito con le sue inchieste all’arresto e alla condanna di alcuni suoi esponenti. Marilena ha collaborato con numerose testate regionali, oggi pubblica le sue inchieste su Piùenne web tv, una testata web aperta da giovani editori, e utilizza sapientemente le dirette Facebook per prendere posizione contro malaffare, corruzione, camorra. É impegnata con l’associazione “La Terra dei cuori”, che ha fondato per portare assistenza e aiuto ai bambini ammalati di cancro nella “terra dei fuochi”. Ha vinto numerosi premi, tra cui il premio “Agende rosse”, dedicato a Paolo Borsellino.