Akram Swedaan per Imbavagliati 2020

a cura della giornalista Asma Dachan

La sua arte si è dimostrata più forte della guerra e ha superato l’assedio e i bombardamenti quotidiani. Sarà la mostra, “AkramSweedanper Imbavagliati” ad inaugurare giovedì 17 dicembre ore 11, in anteprima per l’Italia, la sesta edizione del Festival contro i bavagli, presentata dalla curatrice, la giornalista AsmaeDachan,cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Nato a Douma, in Siria nel 1979, Sweedanè sposato e ha quattro figli. Attualmente risiede nella periferia nord di Aleppo, dopo essere stato costretto alla fuga da Doumaa seguito dell’offensiva. Davanti a tanta devastazione e desolazione Akramha pensato ad un modo per far conoscere al mondo, attraverso uno sguardo culturale e umanistico, le sofferenze della città di Ghoutae dei suoi abitanti, facendo appelli, attraverso la sua arte, per la pace e il rispetto dei diritti umani. Inizia così a raccogliere i resti di ordigni vari, bombe e razzi, colorandoli e decorandoli, dando loro un nuovo significato, trasformando strumenti di morte in oggetti con un nuovo valore e significato. “Ho voluto esprimere il mio amore per la vita e per l’umanità, un amore condiviso da tutti i miei concittadini, dai bambini, dagli adulti, dagli anziani piombati nell’incubo della guerra”. Fin da bambinoAkram Mohamed Swedaanha sviluppato una forte passione per l’arte, in particolare per le miniature e le decorazioni geometriche e naturalistiche. Imparando le tecniche e affinandole nel tempo da autodidatta, nel 2014 inizia il suo progetto artistico, “Painting on death”, in un momento in cui c’era un forte accanimento bellico contro la città di Douma e un assedio che ha privato la popolazione di cure e beni di prima necessità. “La cosa che era più facile trovare in giro erano residui bellici, resti di bombe sganciate contro bambini, donne, persone inermi. Volevo che il mondo, attraverso la mia arte, potesse conoscere le violazioni dei diritti umani che si stavano perpetrando contro la popolazione locale, l’accanimento contro i civili e i centri residenziali, gli ospedali, le scuole. Con le mie opere ho lanciato diversi messaggi e appelli, che sono arrivati fuori dalla Siria attraverso la rete”. Asame Dachan nasce ad Ancona da genitori di origine siriana. Giornalista, scrittrice, esperta di Medio Oriente, Siria, Islam, dialogo interreligioso, immigrazione e terrorismo internazionale, lavora come freelance per diverse testate nazionali e internazionali, tra cui Avvenire, Panorama, The Post Internazionale e Senza Filtro. È creatrice e autrice del blog “Diario di Siria – Scrivere per riscoprire il valore della vita umana”, e attivista per la pace e la non violenza. Nel 2017, pubblica il romanzo “Il silenzio del mare”, un racconto che attinge alla drammatica realtà della guerra in Siria
attraverso la storia di due fratelli iscritti al movimento pacifista siriano e costretti a fuggire dopo aver subito le minacce del regime di Assad. Il 2 Giugno 2019 è stata insignita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Avremmo voluto fortemente poter inaugurare di persona questa mostra ma non è, ovviamente, possibile.
Per guardare la presentazione della mostra e tutte le immagini clicca sui simboli che vedrai sparsi sulla foto principale.

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