di Eva Serio
I social network sono ormai diventati indispensabili per la sopravvivenza. Se non hai Facebook, Whatsapp, Instagram, TikTok, in pratica sei fuori dal mondo.
Queste piattaforme sociali, oltre a permettere un ricongiungimento con vecchi e nuovi amici, vicini o lontani, offrono anche la possibilità di entrare nel privato di personaggi pubblici, per non parlare delle “challenge” all’ultimo grido o i video-tutorial, dove tutti spiegano di tutto. Eppure, questo universo, che sembra tanto favoloso e utile alla società civile, nasconde parecchie insidie.
A chi non è mai capitato, prima di pubblicare una foto, di pensare: “è il caso di metterla sui social?”.
È una riflessione lecita, se ci importa ancora della nostra privacy. Perché quando un video di TikTok viene improvvisamente cancellato nonostante i contenuti fossero davvero innocenti, per recuperarlo bisogna riempire un form di reclamo lunghissimo, in lingua inglese, dove sono richieste informazioni personali, date, spiegazioni?
È una riflessione lecita, se ci importa ancora della libertà di espressione. Se, quando si è in procinto di scrivere un tweet per esprimere la propria opinione su un argomento scottante, prima di inviarlo ci si chiede: “Non è che i miei follower mi bloccano?”
È una riflessione lecita, se ci importa ancora del diritto ad esprimere la nostra opinione. In questo spazio indagheremo su come i social network impattano la libertà di espressione e la maniera in cui le nuove tecnologie riescano ad invadere la nostra privacy. “Muri e Fili Spinati” è anche una collezione di prove tangibili che attestano quanto il Grande Fratello possa essere manipolato dai poteri politici, e di quanto ne sappia più di te… su di te!