«In viaggio verso gli USA come immigrata iraniana in esilio, con un passaporto ottenuto solo grazie ai legami con la mia famiglia: anche questo però non durerà. Il presidente Trump ha appena emesso un nuovo Travel Ban che impedisce agli iraniani di riunirsi con le proprie famliglie negli Usa. Tutto ciò in nome della sicurezza nazionale e dell’infinita guerra contro il terrorismo». È quanto scrive sulla sua bacheca la giornalista iraniana Negar Mortazavi a Napoli in questi giorni per il Festival di Giornalismo Civile “Imbavagliati” ideato dalla giornalista Désirée Klein al PAN di Napoli. La giornalista iraniana, che vive in esilio negli USA ed ha partecipato ad un panel proprio sul tema del “Muslim Ban” nell’America di Trump, ha postato una foto del suo passaporto a Capodichino per denunciare le nuove misure adottate dalla Casa Bianca che coinvolgono non solo lei ma anche un altro giornalista presente ad “Imbavagliati”, il giornalista libico Salah Zater.
«È ironico – ha detto la giornalista alla redazione di “Imbavagliati” – che dopo aver parlato del Travel Ban di Trump in compagnia anche del collega libico Salah Zater, nel giorno della mia partenza da Napoli per fare ritorno negli USA, nuove restrizioni vengano emesse contro cittadini di questi due paesi. Io sono fortunata ad avere un passaporto americano e Salah Zater ad avere un passaporto tedesco, ma non tutti hanno questa possibilità. In America continuano a chiamarlo “Travel Ban”, ma sappiamo tutti che si tratta di un “Muslim Ban” perché colpisce innanzitutto i cittadini di confessione musulmana ed ora si trasforma anche in un “Iranian Ban” perché nella nuova verisone i cittadini iraniani sono particolarmente colpiti. Più che per garantire la sicurezza nazionale questo nuovo ban è solo politico. Nessun iraniano è stato coinvolto in attacchi terroristi su suolo americano». L’amministrazione Trump ha annunciato domenica 17 settembre nuove restrizioni per cittadini di otto paesi. Si tratta di una nuova versione, la terza, di un ban preesistente. Al nuovo ban sono stati aggiunti inoltre altre tre paesi: Ciad, Corea del Nord e Venezuela.
Marco Cesario