Per “il suo coraggio nel difendere, attraverso il caso di Julian Assange, il diritto alla libertà di stampa di tutti i giornalisti del mondo, testimoniando che vive in Lei la stessa ispirazione di Eleonora”, sarà Stella Moris, avvocato e difensore dei diritti umani, moglie del fondatore di Wikileaks, ad essere insignita a Napoli, giovedì 27 aprile alle ore 18 per la VIII edizione del “Premio Pimentel Fonseca”, prologo del festival contro le censure.
L’evento internazionale, promosso dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e Articolo21, conferito attraverso la decisione di un comitato scientifico, presieduto da Nino Daniele, è dedicato alla memoria di Eleonora Pimentel Fonseca, patriota napoletana e fondatrice del giornale “Monitore Napoletano”, che trovò la morte nei moti rivoluzionari napoletani il 20 agosto del 1799 a Piazza Mercato. In onore della storica giacobina, le protagoniste della manifestazione sono giornaliste e attiviste, che portano avanti la difesa dei diritti civili.
Nella stessa cerimonia, come di consueto, sarà assegnato anche il “Premio Pimentel Fonseca – Honoris Causa”, che quest’anno si sdoppia e sarà conferito alla preside Annalisa Savino, “Per aver difeso con la forza delle parole e delle azioni, attraverso il suo lavoro di dirigente scolastica, vissuto come una missione, la Memoria, la Storia, la Resistenza e la Costituzione Italiana” e a Fatou Diako, “Per aver costruito ponti di solidarietà locali e internazionali, con il suo instancabile impegno di attivista. Contribuendo a far diventare Napoli una città-rifugio”.
Il Premio Fonseca a Stella Moris sarà consegnato da Giuseppe Giulietti, fondatore e coordinatore nazionale di Articolo21, già presidente della FNSI e da Nino Daniele, presidente del comitato scientifico ed ex assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli.
Alla manifestazione interverranno Massimiliano Marotta, presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Vittorio Di Trapani, Presidente della FNSI, Paola Spadari, Consigliera Segretaria
Dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Elisa Marincola, portavoce di Articolo21, Stefania Maurizi giornalista investigativa e scrittrice (che parteciperà con un videointervento), Carmela Rescigno, Presidente della II Commissione Speciale “Anticamorra e Beni Confiscati”, Claudio Silvestri, segretario generale aggiunto Fnsi, Vincenzo Vita, presidente comitato garanti di Articolo21, e Désirée Klain, ideatrice e direttore artistico di “Imbavagliati”. Saranno presenti anche Anna Motta e Pino Paciolla, genitori di Mario Paciolla, l’attore Patrizio Rispo, il collettivo #freeassangenapoli e lo street artist internazionale, Jorit.
“Dobbiamo smettere di trattare il suo come un caso sui generis: è un caso che riguarda la libertà di stampa, non solo per Assange, ma tutti i giornalisti”, ha affermato recentemente Stella Moris.
“Da Napoli – ha detto Giuseppe Giulietti – prima città a deliberare al consiglio comunale la cittadinanza onoraria ad Assange, grazie all’intervento degli attivisti di #freeassangenapoli, partirà un appello per chiedere lo stesso riconoscimento a tutte le capitali europee”. Per Nino Daniele “Il Festival ‘Imbavagliati’ e il premio Eleonora hanno fatto un grande lavoro, in questi anni tragici e tormentati nel mondo, per riconfermare la grande vocazione universale di Napoli come ‘Città rifugio’, per tutti coloro che sono minacciati e perseguitati da tirannie, teocrazie, poteri oppressivi, violazione dei diritti umani e delle fondamentali libertà. La Città di un nuovo umanesimo che come diceva il grande poeta napoletano del Risorgimento Alessandro Poerio di se’ stesso è ‘cosmopolita nella testa e patriota nel cuore’”.
Avvocata e attivista riconosciuta nel panorama internazionale, la Moris nasce nel 1983 a Johannesburg, in Sudafrica, da madre spagnola e padre svedese. Durante la sua giovinezza, ha vissuto tra Svezia, Spagna e Regno Unito, dove ha studiato Legge e Scienze Politiche (SOAS, Oxford) È moglie di Julian Assange, che ha conosciuto nel 2011, quando è si è unita al suo team legale internazionale. Dalla loro unione sono nati due figli.
Assange è oggi rinchiuso in un carcere di massima sicurezza della Gran Bretagna, in attesa che venga esaminata una richiesta di estradizione del governo Usa. Giornalista, programmatore, l’attivista australiano è cofondatore e caporedattore dell’organizzazione divulgativa WikiLeaks, che dal 2006 pubblica documenti da fonti anonime e informazioni segrete, svelando i crimini di guerra della Nato in Afghanistan e in Iraq. Proprio a causa della divulgazione di queste notizie ritenute “scomode” è stato arrestato. Le vicende giudiziarie legate a WikiLeaks aprono molti interrogativi sul futuro del giornalismo d’inchiesta. Il verdetto potrebbe portare all’estradizione negli Stati Uniti del fondatore di Wikileaks, che rischia l’imputazione per diversi reati, tra cui quello di spionaggio, perseguibile secondo l’Espionage Act del 1917, con pene complessive fino ai 175 anni di carcere. Appelli per la sua liberazione si stanno moltiplicando in ogni parte del mondo.
(foto: Vanity Fair Italia)