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“Spieghiamo la Pace” con Marisa Laurito, Flavio Lotti, attiviste e giornaliste da tutto il mondo

 

Bisogna battere molto sul concetto di ‘pace’, soprattutto in questo periodo perché ci sono troppi focolai di guerre nel mondo. Troppa violenza, arroganza, civiltà che vogliono prevalere sulle altre con le armi… Ecco perché siamo qui oggi: è necessario non perdere neanche un minuto per lottare continuamente affinché possa esserci la pace: ora tocca a noi!”.  Lo ha detto Marisa Laurito ieri (venerdì 28 aprile alle ore 18), madrina d’eccezione del  flash-mob “Spieghiamo la Pace per la seconda giornata di di “Imbavagliati”, Festival Internazionale di Giornalismo Civile, ideato e diretto da Désirée Klain, che dal 2015 dà voce a quei giornalisti sottoposti a censura e perseguitati nei loro paesi. Durante l’incontro, Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, ha lanciato, in anteprima nazionale, il più grande evento di pace del mondola marcia Perugia Assisi, che si svolgerà il prossimo 21 maggio. Una storia d’impegno per diritti umani che ha compiuto 60 anni, alla quale hanno partecipato centinaia di migliaia di donne e uomini di tante generazioni e di ogni età. “La pace va percorsa perché vuol dire prendersi cura gli uni degli altri-  ha detto Lotti –  e in maniera particolare delle nuove generazioni. La pace non si fa con le armi continuando a buttare altra benzina sul fuoco, ma cercando di percorrere la strada più difficile ma è l’unica che è quella del confronto, del dialogo, del negoziato politico. Siamo qui per lanciare la prossima marcia per la pace PerugiAssisi che si svolgerà il prossimo 21 di maggio”.

 La storica bandiera arcobaleno della marcia è stato il potente simbolo dell’iniziativa “spiegata” da più di cento partecipanti a Piazza del Plebiscito, insieme con quella dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, cherappresenta la Repubblica napoletana del 1799, portata dal presidente Massimiliano Marotta.  

Prima della marcia gli interventi di Marisa Laurito, delle giornaliste Zhanna Zhukova(Ucraina), Farzana Jadid(Afghanistan), l’iranista Sara Hajinezhad (Iran) e l’attivista Fatou Diako(Costa D’Avorio), che hanno lanciato un messaggio contro la guerra dei loro Paesi, del direttore del “Corriere del Mezzogiorno”, Enzo d’Errico, dell’attivista GianlucaCostantini, autore della mostra del festival. Presente anche Claudio Silvestri, segretario generale aggiunto Fnsi.

“Imbavagliati – Festival Internazionale di Giornalismo Civile” è un format originale realizzato dall’Associazione Culturale “Periferie del Mondo – Periferia Immaginaria”, in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Articolo 21, la Federazione Nazionale della Stampa, l’Ordine Nazionale dei Giornalisti, il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania e con il patrocinio di Amnesty International Italia e della Fondazione Polis della Regione Campania per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati.

 

Foto di Vincenzo Pucciarelli

 

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