Foto: Regione del Niassa, Mozambico, 1981
“Uliano Lucas per Imbavagliati”
Dal 20 al 27 settembre 2019 – Palazzo delle Arti di Napoli (PAN)
Mostra a cura di Tatiana Agliani
Formatosi giovanissimo nell’ambiente di Brera e del bar Giamaica, ormai storico luogo d’incontro di artisti, giornalisti e fotografi della Milano anni Sessanta, Uliano Lucas è uno dei protagonisti del fotogiornalismo degli ultimi cinquant’anni. Lavorando, sempre da freelance, con settimanali e quotidiani italiani ed esteri, dedicandosi a lunghi progetti d’indagine fotografica spesso sfociati in libri, ha raccontato le trasformazioni sociali e culturali dell’Italia dagli anni del miracolo economico ad oggi. Ha seguito i maggiori processi storici del suo tempo: l’immigrazione in Italia e all’estero, la decolonizzazione dell’Africa e le guerre di liberazione in Angola, Guinea Bissau, Mozambico ed Eritrea; ha raccontato l’instabilità politica del Medio Oriente, la contestazione studentesca, gli anni del terrorismo, la scena politica e culturale italiana, la dissoluzione dell’ex-Jugoslavia. Ha viaggiato in India negli anni Ottanta e nella Cina dell’apertura al capitalismo della fine degli anni Novanta. Per oltre trent’anni ha seguito l’evoluzione della questione psichiatrica, dalla battaglia per l’abolizione dei manicomi alla lenta conquista di una libertà e normalità di vita da parte dei pazienti dei centri di salute mentale. Così come ha documentato i cambiamenti nel mondo del lavoro dalle realtà industriali degli anni Sessanta a quelle della postmodernità. È stato, insomma, osservatore e narratore attento della società e delle sue contraddizioni.
“Uliano Lucas per Imbavagliati” nella “Sala Loft” del Pan | Palazzo delle Arti di Napoli dal 20 al 27 settembre, è un’antologica di 100 fotografie, che ripercorre la sua attività, ricostruisce interessi, sensibilità, legami culturali, ritessendo i fili della memoria degli ultimi cinquant’anni. Ad emergerne, è uno spaccato potente e insieme sfaccettato in cui le fotografie fanno riaffiorare personaggi, umori, lotte, esistenze. Ma soprattutto ci svelano la poetica personalissima, lo stile da molti definito unico nel panorama della fotografia italiana, di un autore che non ha mai smesso di guardare con curiosità, incanto e profondità alla vita che lo circonda e che ha sempre saputo coniugare l’analisi colta e consapevole del quadro storico generale al particolare della vita e del mondo interiore delle persone ritratte.